Rapporto di collaborazione coordinata e continuativa

Il lavoro a progetto è un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, c.d. parasubordinato, la cui prestazione dedotta in contratto è resa nella modalità a progetto.


Una delle caratteristiche principali di tale fattispecie, in quanto lavoro autonomo, è la facoltà, del lavoratore, di gestire autonomamente il suo tempo di lavoro e di determinare, salvo diverse intese col committente, il luogo della prestazione lavorativa che, pertanto, potrà anche essere il proprio domicilio.


Come il lavoro domestico ed il telelavoro, il lavoro a progetto può quindi prevedere come luogo di esecuzione della prestazione dedotta in contratto il domicilio del prestatore di lavoro.


La crescente diffusione di questa modalità di impiego si inscrive pertanto in un più ampio fenomeno di modificazione dei modelli di organizzazione del lavoro e di evoluzione di nuove forme di lavoro autonomo e parasubordinato.


Per le particolari condizioni, oggettive e soggettive, di svolgimento della prestazione, poi, questa fattispecie sembra esporre i lavoratori a peculiari criticità nella gestione della salute e sicurezza, tali da rendere costoro soggetti particolarmente vulnerabili.


A tale vulnerabilità ha cercato di porre rimedio, quanto meno sul piano meramente normativo, il d.lgs. n. 81/2008 che detta, nel nostro ordinamento, una più compiuta disciplina per la gestione della salute e sicurezza nell’ambito di questa tipologia contrattuale, ed in generale con riferimento alle nuove forme di lavoro autonomo e parasubordinato, superando la tradizionale impostazione per cui la normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro era incentrata esclusivamente sulle esigenze di tutela del lavoratore subordinato a tempo pieno e indeterminato della grande impresa.


Nonostante l’intervento legislativo, pare tuttavia persistere un insoddisfacente livello di effettività delle tutele, soprattutto per i collaboratori che svolgono la propria prestazione lavorativa fuori dai luoghi di lavoro del committente.


Silvia Spattini


Per maggiori approfondimenti si rinvia al sito di Adapt: www.adapt.it.

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