Prospettive per il futuro dell'istruzione e della formazione professionali

La Commissione europea ha presentato oggi le sue nuove prospettive per il futuro dell'istruzione e della formazione professionali. Circa il 50% degli studenti dell'istruzione secondaria superiore ha scelto un indirizzo di studi di tipo professionale. Sta di fatto però che occorre modernizzare il settore per accrescerne l'attrattiva e farne un'opzione qualitativamente valida, tale da impartire ai giovani le abilità necessarie per trovare lavoro e agli adulti l'opportunità di aggiornare le loro competenze in tutto l'arco della vita lavorativa. Per tale motivo la Commissione intende incoraggiare un maggior numero di persone a seguire i corsi dell'istruzione professionale e si adopererà per migliorare la qualità della formazione offerta e rendere più agevoli gli spostamenti tra diverse occupazioni e diversi paesi. I ministri dell'UE dovrebbero discutere e approvare il piano nel secondo semestre di quest'anno.

Androulla Vassiliou, Commissario europeo responsabile per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha affermato: "Vogliamo trasformare l'immagine dell'istruzione e della formazione professionali in tutta Europa e meglio adattarle alla realtà odierna. L'istruzione e la formazione professionali sono un anello vitale tra il mondo dell'istruzione e quello del lavoro. Nell'attuale temperie economica è quanto mai importante concentrare i nostri sforzi e fare di questo tipo di formazione un'opzione maggiormente attrattiva per i tirocinanti, gli studenti e quanti intendono migliorare le loro abilità."
Un nuovo impulso alla cooperazione europea

I piani adottati dalla Commissione in data odierna delineano i diversi modi possibili per dare nuovo slancio all'istruzione e alla formazione professionali. Tra essi si annoverano:
  • assicurare che l'accesso alla formazione e alle qualifiche sia flessibile e aperto in tutte le fasi della vita;
  • promuovere la mobilità per rendere più agevole fare esperienza all'estero o in un diverso settore dell'economia;
  • assicurare che l'istruzione e la formazione abbiano una qualità quanto più alta possibile;
  • dare maggiori opportunità ai gruppi svantaggiati come ad esempio coloro che hanno abbandonato prematuramente la scuola, le persone a bassa qualifica e i disoccupati, coloro che hanno un retroterra di emigrazione e i disabili;
  • stimolare negli studenti un modo di pensare creativo, innovativo e imprenditoriale.
Un piano decennale
I piani della Commissione sono ispirati agli obbiettivi della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente e inclusiva e interagiranno anche con l'imminente iniziativa "Gioventù in movimento" che promuoverà più ampie opportunità di apprendimento e mobilità a vantaggio di tutti i giovani.
Essi rappresentano il contributo della Commissione a un nuovo programma decennale di riforme che rientra nel processo di Copenaghen sulla promozione di una maggiore cooperazione in tema di istruzione e formazione professionali. A dicembre il Commissario Vassiliou e i ministri dell'UE responsabili per l'istruzione e la formazione professionali si riuniranno a Bruges, Belgio, con rappresentanti dei datori di lavoro e dei sindacati per definire un'ambiziosa agenda di modernizzazione da applicarsi nel prossimo decennio oltre a fissare obiettivi a breve termine che saranno sottoposti a regolare revisione.
Il processo di Copenaghen per una maggiore cooperazione europea nel campo dell'istruzione e della formazione professionali è stato avviato nel 2002 ed è rinnovato con cadenza biennale. Esso ha promosso lo sviluppo di una strategia comune della valutazione basata sui risultati piuttosto che sulla durata degli studi o sul tipo di istituzione.


Per saperne di più:
Testo integrale della comunicazione: A new impetus for European cooperation in Vocational Education and Training to support the Europe 2020 strategy:
Sintesi per i cittadini:
Ulteriori informazioni sulle politiche della Commissione europea in materia di istruzione e formazione professionali
Per saperne di più sul processo di Copenaghen
Per maggiori informazioni v. MEMO/10/245.

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