Rls delle strutture territoriali della Fiom

“E’ entrata in una fase operativa la campagna per la prevenzione e il riconoscimento delle malattie professionali nelle aziende metalmeccaniche” Maurizio Marcelli, responsabile dell'ufficio Salute, ambiente, sicurezza della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione. “La campagna lanciata dalla Fiom-Cgil per la prevenzione e il riconoscimento delle malattie professionali - il cui avvio era stato annunciato nell'Assemblea nazionale dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, svoltasi a Ancona l'11 marzo scorso – è entrata in una fase concretamente operativa a partire dal 30 maggio scorso.”

“In pratica, gli Rls Fiom chiedono alle Aziende che non lo abbiano già fatto, secondo quanto previsto dal Testo Unico, la consegna dei dati relativi ai risultati delle visite e degli esami diagnostici effettuati nel corso dell'anno dal medico aziendale, nonché il numero dei lavoratori risultati anche solo parzialmente inidonei alle mansioni loro assegnate. In particolare, gli Rls chiedono alle stesse Aziende le informazioni relative alla valutazione dei rischi specifici che possano causare patologie a carico dell'apparato muscolo-scheletrico connesse alla movimentazione manuale di carichi.”

“Nel caso in cui le Aziende non dovessero rispondere positivamente a tali richieste, la campagna prosegue con la denuncia nei confronti delle stesse Aziende, da parte degli stessi Rls e delle strutture territoriali della Fiom, ai servizi di prevenzione delle Asl competenti per territorio, in quanto tale comportamento omissivo viola le norme vigenti.” “Siamo convinti che tale azione sia necessaria, da un lato, per tutelare efficacemente la salute dei lavoratori rispetto al possibile insorgere di patologie correlate al lavoro e, dall'altro, per far sì che le Aziende si facciano carico di considerare la prevenzione e la sicurezza come un vincolo nella progettazione delle procedure lavorative.”

“Tutto ciò è di estrema attualità se si considera che, nonostante la riduzione dell'attività lavorativa dovuta alla perdurante crisi economica, secondo i dati relativi ai primi mesi del 2011 gli infortuni, compresi quelli mortali, non sono affatto in calo. Il che smentisce l'ottimismo evidentemente infondato cui si ispira l'attuale propaganda governativa.”

fonte ilgiornalediontesilvano

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