la Banca dati delle professioni si potenzia
Uno strumento di forte valenza operativa, ancora più essenziale per
comprendere i molteplici aspetti socio-economici del Paese e per
evidenziare, nello specifico, i livelli di occupazione e di rischiosità
del mercato del lavoro: la Banca dati delle professioni, online sul
portale dell'Inail - nella sezione 'Statistiche'
- acquisisce nuove e importanti potenzialità. Aggiornata al triennio
2009-2011 (ultimi dati disponibili), questa risorsa si colloca
all'interno del Sip, il Sistema informativo sulle professioni, il
progetto più ampio e articolato che vede alcuni significativi enti
pubblici del Paese condividere i propri database al fine di renderne
fruibili i contenuti al maggior numero di utenti.
Dati diversi sotto un denominatore comune. A
sottendere questa logica di interscambio è stata la definizione di un
denominatore comune che ha permesso di dare uniformità a contenuti di
fonte e di natura differenti (proprio poiché raccolti, in origine, da
soggetti coinvolti a vari titolo e finalità). La "chiave comune
selezionata" come standard sul quale connettere e condividere le
informazioni è stata, così, la Nup: la Nomenclatura delle unità
professionali dell'Istat (edizione 2006) che consente di ricondurre
tutte le professioni esistenti nel mercato del lavoro all'interno di un
numero limitato di raggruppamenti.
Le mansioni dei lavoratori infortunati per "macro-categorie". La
predisposizione della Banca dati delle professioni ha visto, dunque, il
forte impegno della Consulenza statistico attuariale dell'Inail che -
sulla base della categorizzazione della Nup - ha sottoposto il proprio
patrimonio informativo a un "trattamento" che ha tradotto (ove
possibile) le mansioni svolte dal lavoratore infortunato in termini di
unità professionale (o, nel caso di professioni più generiche, in
aggregazione di livello superiore). Nei casi in cui non si è potuta
realizzare questa associazione diretta, è stato applicato un
procedimento probabilistico/casuale che ha consentito di effettuare il
raccordo tra la mansione dell'infortunato e la Nup. Ancora, per ogni
gruppo di professioni affini sono stati effettuati confronti col
complesso degli infortuni del "macro-gruppo" di appartenenza e sono
state presentate le distribuzioni rispetto alle principali variabili di
interesse (sesso, fascia di età, tipologia di infortunio, territorio,
natura e sede della lesione).
Ancora più chiarezza nell'analisi del fenomeno infortunistico. In
definita, grazie a questo aggiornamento, la Csa ha rivisto la generale
metodologia di imputazione dei dati dell'Inail: un'operazione che oggi
consente all'Istituto di ricondurre gli infortuni indennizzati (dei
quali si conosce la mansione svolta dal lavoratore) anche alla
professione secondo la descrizione della Nup. La possibilità di
"dettagliare" la casistica relativa a ogni professione secondo le
variabili citate fornisce, inoltre, un punto di vista privilegiato e
ancora più "solido" per l'analisi del fenomeno infortunistico.
Report triennali e statistiche di dettaglio. Proprio
in quanto risorsa di rilevante valenza informativa, la Banca dati
provvederà all'elaborazione di report triennali sugli infortuni
indennizzati e aggiornabili annualmente (l'ultimo è relativo, come
detto, al periodo 2009/2011). Oltre alla serie storica triennale, il
database fornirà anche statistiche di dettaglio relative all'ultimo anno
di riferimento.
Nel Sip contributi a "tutto campo". Per quanto
riguarda il più generale assetto del Sip, oltre all'Inail partecipano:
l'Istat (per le stime degli occupati per categoria professionale della
Nup e la descrizione delle stesse professioni), l'Isfol (per i dati sui
fabbisogni occupazionali nel breve e medio periodo per classi di
professioni) e Unioncamere (per le previsioni di assunzione nel breve
termine e il trend occupazionale dell'ultimo triennio disponibile). Nel
sistema sono presenti anche la Regione Basilicata (con le informazioni
sull'offerta regionale di formazione professionale) e l'Albo
professionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati (con le
caratteristiche degli iscritti all'albo e la loro distribuzione
territoriale). Un collegamento tra il Sip e il portale pubblico per il
lavoro, ancora, è stato attivato dal ministero del Welfare. Sono
previsti, infine, ulteriori potenziamenti futuri: il Sip è da ritenersi,
infatti, un sistema dinamico e sono già attivi progetti di
collaborazione che vedono il coinvolgimento e la partecipazione di
altri enti che dispongono di patrimoni informativi di grande interesse.
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