Oltre la crisi con le piccole e medie imprese
21 giugno 2011. In uno studio dell'università La Sapienza il ritratto di una Capitale che non ha visto nella difficile fase di contingenza un potenziale elemento di rischio. Ma se le pmi "a norma" aumentano, il pericolo resta la strada: in particolare per chi, a causa degli orari flessibili, si sposta con maggior frequenza
ROMA - Buone potenzialità di mercato e capacità di innovazione, imprese sempre più norma (in particolare quelle di piccole e di medie dimensioni), ma i servizi per il lavoro devono evolversi maggiormente. Aumentano, infatti, gli infortuni stradali e i lavoratori più a rischio restano quelli legati alla mobilità e alla flessibilità. E' il ritratto della Capitale che emerge dalla V inchiesta sul mercato del lavoro dal titolo "Oltre la crisi con le piccole e medie imprese. Commercio, artigianato, moda e servizi: fabbisogni professionali, condizioni e prospettive del mercato del lavoro a Roma". L'immagine, dunque, è quella di una città che sembra avere superato in modo positivo i potenziali fattori di rischio legati alla crisi economica, anche se restano alcuni elementi di criticità - uno tra tutti: la sicurezza sulla strada - da affrontare in modo più 'strategico'.
Meno infortuni mortali, ma la strada è un pericolo. Affidato all'Università Sapienza dall'Osservatorio sul lavoro, sostegno e orientamento al lavoro di Roma Capitale, lo studio presenta un focus sulle criticità e i punti di forza della Città nel settore della sicurezza sul lavoro. Mentre si registrano buoni risultati sul fronte della riduzione degli infortuni mortali e migliorano, in generale, le condizioni legate agli stranieri, aumenta il rischio degli incidenti stradali per chi è soggetto alla flessibilità degli orari (e, dunque, a più spostamenti) o a chi vede nella strada il proprio specifico ambito professionale (autotrasportatori di merci o di persone, rappresentanti di commercio, addetti alla manutenzione stradale, ecc). Così, nonostante Roma sia tra le prime cinque città italiane per produzione di ricchezza e reddito individuale, restano le difficoltà per quanto riguarda la stabilità del lavoro e quello dei giovani e delle donne. Orari logoranti, stress e stanchezza sarebbero poi tra le principali cause dei noti problemi e pericoli della mobilità capitolina.
Bene le pmi. Comparando i dati INAIL sull'infortunistica e quelli degli osservatori e degli ispettorati sull'adeguamento alla normativa e sulla messa in sicurezza degli impianti, le pmi registrano buoni risultati sulla messa in sicurezza dei loro impianti. Roma, infatti, si sta muovendo verso un rafforzamento delle forme di prevenzione sui fattori di rischio nel settore terziario, anche per il disagio sociale derivante dalla forte flessibilità. Tra i settori più a rischio, considerando la casistica dell'invalidità temporanea, le costruzioni e l'industria manifatturiera da sole raggiungono quasi i due terzi dei fenomeni infortunistici nelle piccole e medie imprese. Altri settori a rischio sono la attività commerciali legate ai trasporti e alle riparazioni auto. L'artigianato romano, invece, vede un netto miglioramento dal 2007 al 2009, determinato sia dalla minore intensità del lavoro sia dal buon esito delle misure adottate. Tra queste le campagne di comunicazione e di cultura della salute e sicurezza.
Rischi o infortuni nelle grandi imprese. E' il terziario il settore di maggiore rischio nelle grandi imprese: crescono le situazioni di rischio in compartimenti come il commercio, le attività immobiliari, i trasporti e i servizi pubblici. In questi settori, oltre agli incidenti stradali, nascono nuove forme di invalidità derivanti da condizioni di lavoro non qualificato: dai picchi di produzione alla stagionalità. Inoltre stress, patologie psicologiche e rischi derivanti da fattori comportamentali sono classificati come patologie che rientrano nell'ambito della inabilità lavorativa. Orari, stanchezza e stress anche a Roma sono strettamente correlati con l'infortunio stradale e in itinere. E una mobilità più tranquilla "si gioca" anche sulla prevenzione e sul controllo di questi fattori.
(Anna Di Russo)
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