Il datore di lavoro non sarà più obbligato a presentare il Durc
Appalti pubblici, per le aziende esonero dal Durc
La misura è stata introdotta nel decreto "Tagliaoneri", il provvedimento messo a punto dai ministri Sacconi e Brunetta che, entro il 2012, dovrà realizzare 5,3 miliardi di tagli alla burocrazia in vista del raggiungimento degli obiettivi di Lisbona.
Nell'area "Lavoro e sicurezza" previsti per le pmi risparmi per 700 milioni
Il datore di lavoro non sarà più obbligato a presentare il Durc, il Documento unico di regolarità contributiva, per partecipare ad appalti pubblici. Sarà, bensì, la stazione appaltante - ovvero, l'ente pubblico - a provvedere a quest'incombenza, sgravando le imprese dal sostenerne i costi. Lo prevede la norma di semplificazione introdotta dal decreto "Tagliaoneri" i cui risultati nel settore del lavoro e della previdenza sono stati illustrati oggi a palazzo Chigi dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. L'operazione, hanno sottolineato i rappresentanti del governo, consentirà un risparmio di 16 milioni di euro. Oltre a questa novità, è stata annunciata anche l'introduzione del sistema Uniemens: un'unica comunicazione telematica dei dati contributivi e retributivi, che sostituirà le due mensili necessarie fino a oggi, permettendo alle imprese di tagliare circa 680 milioni di euro. Queste nuove misure si aggiungono alle semplificazioni introdotte per quanto riguarda la tenuta dei libri paga, matricola, i prospetti informativi e le dichiarazioni di ottemperanza degli obblighi per il collocamento dei disabili e le comunicazioni obbligatorie di assunzione, cessazione e denuncia nominativa degli assicurati, da parte dei datori di lavoro.
"Si tratta di riforme che permettono di liberare energia e capacità contributiva", ha detto Sacconi ricordando anche le recenti norme che hanno esteso l'utilizzo dei voucher ora utilizzati per la vendemmia o per i lavori stagionali nel turismo, anche ai servizi di assistenza e cura alla famiglia. "Queste misure di semplificazione non solo producono emersione del lavoro nero, regolarizzazioni, ma incoraggiano la creazione di nuovi posti di lavoro".
In generale, ha aggiunto Brunetta, sarà necessario un taglio di 5,3 miliardi euro l'anno alla burocrazia per raggiungere entro il 2012 gli obiettivi di Lisbona. I primi piani di riduzione degli oneri riguarderanno almeno due milioni di imprese e comporteranno per le Pmi un risparmio nell'area "Lavoro e previdenza" di ulteriori 700 milioni di euro. Queste cifre si aggiungono ai 4,1 miliardi già tagliati con il d.l. n. 112/2008, per un totale risparmiato di circa 4,8 miliardi di euro l'anno ( 48% in meno dei costi). Mentre per l'area "Prevenzione e incendi" la diminuzione sarà di oltre 500 milioni di euro l'anno (con una riduzione del 37% dei costi). "Stiamo operando per rispondere all'obbligo europeo che prevede per il nostro paese un taglio del 25% dei costi alla burocrazia", ha sottolineato Brunetta. "Queste cifre non andranno subito nelle tasche di famiglie e imprese, ma i risultati si vedranno nel tempo. Si tratta, inoltre di misure che non vanno a toccare in nessuno modo i diritti dei lavoratori".
Infine, importanti novità riguarderanno anche la comunicazione tra cittadini e P.a. "Entro settembre il sistema Pec (Posta elettronica certificata) sarà reso universale per famiglie imprese, si potranno così inviare le comunicazioni anche attraverso la propria mail", ha sottolineato Brunetta. "Questo meccanismo sostituisce la posta raccomandata introducendo un elemento in più, perché si certifica il contenuto dell'oggetto e non la busta come avveniva prima". L'introduzione del Pec comporterà anche oneri in più per la pubblica amministrazione. "Se si comunica per via elettronica si obbliga la P.a. a rispondere nello stesso modo e in tempi brevi. Se invece le risposte non arriveranno nei tempi standard previsti, si apre per i cittadini la possibilità di far valere i propri diritti attraverso il sistema della class action". Inoltre, ha aggiunto il ministro della Funzione pubblica, "entro maggio, contiamo di presentare un vero e proprio ‘Statuto dei doveri della Pubblica Amministrazione nei confronti del cittadino', che sarà una sorta di codice dei doveri che mette insieme quanto già previsto dalla legge".
(ec/roma) fonte inail
La misura è stata introdotta nel decreto "Tagliaoneri", il provvedimento messo a punto dai ministri Sacconi e Brunetta che, entro il 2012, dovrà realizzare 5,3 miliardi di tagli alla burocrazia in vista del raggiungimento degli obiettivi di Lisbona.
Nell'area "Lavoro e sicurezza" previsti per le pmi risparmi per 700 milioni
Il datore di lavoro non sarà più obbligato a presentare il Durc, il Documento unico di regolarità contributiva, per partecipare ad appalti pubblici. Sarà, bensì, la stazione appaltante - ovvero, l'ente pubblico - a provvedere a quest'incombenza, sgravando le imprese dal sostenerne i costi. Lo prevede la norma di semplificazione introdotta dal decreto "Tagliaoneri" i cui risultati nel settore del lavoro e della previdenza sono stati illustrati oggi a palazzo Chigi dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. L'operazione, hanno sottolineato i rappresentanti del governo, consentirà un risparmio di 16 milioni di euro. Oltre a questa novità, è stata annunciata anche l'introduzione del sistema Uniemens: un'unica comunicazione telematica dei dati contributivi e retributivi, che sostituirà le due mensili necessarie fino a oggi, permettendo alle imprese di tagliare circa 680 milioni di euro. Queste nuove misure si aggiungono alle semplificazioni introdotte per quanto riguarda la tenuta dei libri paga, matricola, i prospetti informativi e le dichiarazioni di ottemperanza degli obblighi per il collocamento dei disabili e le comunicazioni obbligatorie di assunzione, cessazione e denuncia nominativa degli assicurati, da parte dei datori di lavoro.
"Si tratta di riforme che permettono di liberare energia e capacità contributiva", ha detto Sacconi ricordando anche le recenti norme che hanno esteso l'utilizzo dei voucher ora utilizzati per la vendemmia o per i lavori stagionali nel turismo, anche ai servizi di assistenza e cura alla famiglia. "Queste misure di semplificazione non solo producono emersione del lavoro nero, regolarizzazioni, ma incoraggiano la creazione di nuovi posti di lavoro".
In generale, ha aggiunto Brunetta, sarà necessario un taglio di 5,3 miliardi euro l'anno alla burocrazia per raggiungere entro il 2012 gli obiettivi di Lisbona. I primi piani di riduzione degli oneri riguarderanno almeno due milioni di imprese e comporteranno per le Pmi un risparmio nell'area "Lavoro e previdenza" di ulteriori 700 milioni di euro. Queste cifre si aggiungono ai 4,1 miliardi già tagliati con il d.l. n. 112/2008, per un totale risparmiato di circa 4,8 miliardi di euro l'anno ( 48% in meno dei costi). Mentre per l'area "Prevenzione e incendi" la diminuzione sarà di oltre 500 milioni di euro l'anno (con una riduzione del 37% dei costi). "Stiamo operando per rispondere all'obbligo europeo che prevede per il nostro paese un taglio del 25% dei costi alla burocrazia", ha sottolineato Brunetta. "Queste cifre non andranno subito nelle tasche di famiglie e imprese, ma i risultati si vedranno nel tempo. Si tratta, inoltre di misure che non vanno a toccare in nessuno modo i diritti dei lavoratori".
Infine, importanti novità riguarderanno anche la comunicazione tra cittadini e P.a. "Entro settembre il sistema Pec (Posta elettronica certificata) sarà reso universale per famiglie imprese, si potranno così inviare le comunicazioni anche attraverso la propria mail", ha sottolineato Brunetta. "Questo meccanismo sostituisce la posta raccomandata introducendo un elemento in più, perché si certifica il contenuto dell'oggetto e non la busta come avveniva prima". L'introduzione del Pec comporterà anche oneri in più per la pubblica amministrazione. "Se si comunica per via elettronica si obbliga la P.a. a rispondere nello stesso modo e in tempi brevi. Se invece le risposte non arriveranno nei tempi standard previsti, si apre per i cittadini la possibilità di far valere i propri diritti attraverso il sistema della class action". Inoltre, ha aggiunto il ministro della Funzione pubblica, "entro maggio, contiamo di presentare un vero e proprio ‘Statuto dei doveri della Pubblica Amministrazione nei confronti del cittadino', che sarà una sorta di codice dei doveri che mette insieme quanto già previsto dalla legge".
(ec/roma) fonte inail
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