La Conferenza Stato-Regioni boccia decreto correttivo sicurezza sul lavoro
Parere negativo nei confronti del decreto correttivo elaborato dal ministro Sacconi. Solo la Lombardia lo promuove. Il governatore dell'Emilia Romagna, Vasco Errani: "Il provvedimento propone un sistema di controlli non credibile". Il responsabile del welfare: "Ma noi andiamo avanti"
La conferenza delle regioni boccia il decreto correttivo al testo unico sulla sicurezza sul lavoro, elaborato dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi, all'interno della delega del provvedimento varato dal governo Prodi. Il parere negativo, a quanto si apprende, è stato condiviso da tutte le regioni con l'esclusione della Lombardia.
Secondo il governatore dell'Emilia Romagna, Vasco Errani, le critiche si sono concentrate su due punti: gli articoli 2 bis e 10 bis. "Il primo mette in discussione le competenze delle Regioni e propone un sistema di controlli non credibile", afferma Errani. "Con il secondo, con un eccesso di interpretazione della delega, si costruisce un sistema che di fatto mette in discussione responsabilità anche precedenti come nel caso del processo Thyssen, che si troverebbe in una situazione difficile".
Su questi punti le Regioni hanno nei giorni scorsi proposto all'esecutivo delle modifiche che non sono state accolte. L'assessore al Bilancio della Regione Lombardia, Romano Colozzi, spiega la posizione fuori dal coro. "Pur essendoci alcune criticità che si potevano precisare meglio", sostiene, "ci sembra che il provvedimento complessivamente non meritasse una bocciatura".
Immediata la risposta di Sacconi. "Andiamo avanti, ovviamente", ha replicato il ministro. "Le Regioni di centrodestra si esprimeranno in modo diverso". Secondo il rappresentante del governo il parere negativo della Conferenza si qualifica come una posizione "più politica" che di merito. Sulle obiezioni Sacconi precisa, inoltre, che la definizione del ruolo degli enti bilaterali "è uno dei punti di maggior condivisione con le parti sociali".
La conferenza delle regioni boccia il decreto correttivo al testo unico sulla sicurezza sul lavoro, elaborato dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi, all'interno della delega del provvedimento varato dal governo Prodi. Il parere negativo, a quanto si apprende, è stato condiviso da tutte le regioni con l'esclusione della Lombardia.
Secondo il governatore dell'Emilia Romagna, Vasco Errani, le critiche si sono concentrate su due punti: gli articoli 2 bis e 10 bis. "Il primo mette in discussione le competenze delle Regioni e propone un sistema di controlli non credibile", afferma Errani. "Con il secondo, con un eccesso di interpretazione della delega, si costruisce un sistema che di fatto mette in discussione responsabilità anche precedenti come nel caso del processo Thyssen, che si troverebbe in una situazione difficile".
Su questi punti le Regioni hanno nei giorni scorsi proposto all'esecutivo delle modifiche che non sono state accolte. L'assessore al Bilancio della Regione Lombardia, Romano Colozzi, spiega la posizione fuori dal coro. "Pur essendoci alcune criticità che si potevano precisare meglio", sostiene, "ci sembra che il provvedimento complessivamente non meritasse una bocciatura".
Immediata la risposta di Sacconi. "Andiamo avanti, ovviamente", ha replicato il ministro. "Le Regioni di centrodestra si esprimeranno in modo diverso". Secondo il rappresentante del governo il parere negativo della Conferenza si qualifica come una posizione "più politica" che di merito. Sulle obiezioni Sacconi precisa, inoltre, che la definizione del ruolo degli enti bilaterali "è uno dei punti di maggior condivisione con le parti sociali".
Commenti