i rischi sul lavoro possono esserci lo stesso
La produzione di dolci e cioccolatini non inganni: i rischi sul lavoro possono esserci lo stesso.
Lo sa bene l'azienda dolciaria Perugina che ha lanciato un progetto pilota per l'intero gruppo Nestlè Italia, con l'obiettivo ambizioso degli "infortuni zero". Per farlo l'azienda ha puntato sul completo coinvolgimento dei lavoratori nell'analisi e nell'individuazione delle situazioni di rischio. Il risultato è un progetto promosso grazie all'intesa forte con gli stessi sindacati che, in una nota, hanno manifestato la loro piena soddisfazione.
"La possibilità di valorizzare e tracciare il proprio contributo, senza che ciò sollevi dalle proprie responsabilità i soggetti competenti e previsti dalle normative, pensiamo possa essere un modo per rafforzare e intensificare la lotta agli infortuni", si legge nel documento diffuso dalle rsu di Perugina. Secondo le rappresentanze sindacali dell'azienda, infatti, in questi anni la riduzione degli incidenti è stata possibile solo grazie all'impegno di tutti.
"Formazione, informazione e impiantistica sono stati i punti di forza su cui abbiamo insistito e lavorato e i risultati sono stati importanti", continua la nota. "Oggi che l'obiettivo è "zero infortuni" la strada diventa più ardua, ma non impossibile. In alcuni reparti già da anni non si riscontrano incidenti. Questo obiettivo rappresenta, dunque, l'ultimo miglio di una sfida importante e l'ulteriore spinta decisiva può e deve definitivamente prodursi con il coinvolgimento di tutti: dall'azienda, alla rsu e agli rls, fino a tutti i lavoratori".
Il progetto - strutturato in un percorso caratterizzato da diverse iniziative di formazione - è considerato dai rappresentati stessi dei lavoratori un percorso particolarmente innovativo. Le rsu della Perugina credono che il progetto rappresenti un "un unicum nella realtà imprenditoriale locale e nazionale. Per questo, intendiamo valorizzarne la portata e renderlo un efficace strumento per migliorare le condizioni di lavoro nella nostra azienda, in modo da farlo assurgere a modello da esportare nelle altre realtà, a partire da quelle del gruppo Nestlè e, perché no, anche nel resto delle aziende".
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