Si continua a morire nei luoghi di lavoro per l'inosservanza della prevenzione

La tragedia sul lavoro di Riva Ligure (Imperia), dove hanno perso la vita i due operai impegnati all'interno di una vasca di depurazione, richiama ancora una volta l'attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Nonostante siano frequenti le morti bianche e molte le leggi emanate al fine di evitare i numerosi incidenti sul lavoro (circa 1.200 decessi ogni anno), si continua a morire per inosservanza delle più elementari regole di prevenzione.

"E' l’ennesimo grave incidente sul lavoro - afferma il commissario straordinario dell'ISPESL, il professore Antonio Moccaldi - in cui si ripetono in un sequenza drammatica eventi che evidenziano la mancanza di conoscenza delle procedure di lavoro in ambienti chiusi e nei quali può non essere nota a priori la qualità dell’aria. Peraltro stando alle prime fonti di agenzia l’incidente ha riguardato ancora una volta i lavoratori di una ditta esterna con lavori in appalto. I tragici fatti mettono in evidenza l’urgente ed inderogabile necessità di mettere in atto il documento di valutazione dei rischi per tutti i soggetti che a qualunque titolo operano all’interno di ambienti di lavoro e il rispetto delle procedure di sicurezza previste. La modalità dell’accadimento dell’incidente conferma purtroppo i dati dello studio dell’Ispesl realizzato su 2500 casi di infortuni mortali e gravi che mostra come la causa più frequente di infortunio mortale sia riconducibile a "errore di procedura" nel 59,1% dei casi accompagnato spesso la carenza di "formazione e informazione".

"Il tragico incidente di oggi, l’ennesimo purtroppo di una lunga serie di infortuni con queste caratteristiche, pone all’attenzione di tutti, e in particolare a quanti sono chiamati a occuparsi di prevenzione, il problema di come trasferire efficacemente ai lavoratori condotte e comportamenti da assumere correttamente sui luoghi di lavoro". E' quanto afferma il Direttore del dipartimento Tecnologie di Sicurezza dell’ISPESL, l'ingegnere Vittorio Mazzocchi.

"Dobbiamo insistere - continua l'ingegnere Mazzocchi - sulla trasferibilità delle conoscenze agli addetti ai lavori, e riflettere sul perché continuino a verificarsi questi incidenti, nonostante l’impegno degli organi preposti

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